I Blumarji di Montefosca
escursione con la Pro Loco Nediske Doline
“Non si può dire e parlare dei Blumarji senza dire Montefosca e non si può dire Montefosca senza dire Blumarji.” Il risveglio della terra dopo il sonno invernale, il carnevale antico, quello denso di significati e di riti propiziatori. Vivilo assieme a noi!
Non si può dire e parlare dei Blumarji senza dire Montefosca e non si può dire Montefosca senza dire Blumarji.
Il 3 marzo, ultima domenica di carnevale, abbiamo partecipato con gioia ad una delle tradizioni di Carnevale più interessanti, antiche e complesse della nostra regione: i Blumarji di Montefosca.
Guidati dal passo esperto di Antonio de Toni, Presidente della Pro Loco Nediske Doline (Valli del Natisone), abbiamo percorso l’antica mulattiera che da Stupizza arriva a Montefosca (CAI 735), che fino agli anni ’50 era l’unico collegamento del paese con il fondovalle! Un’esperienza incredibile, probabilmente l’unico modo per comprendere quale fosse la situazione di forte isolamento di questo borgo.
Lungo il sentiero De Toni ci ha preparato ad assistere con maggiore consapevolezza al rito dei blumarji, non solo spiegandoci i significati di questa tradizione, ma anche collocandoci nel contesto storico e paesaggistico di Montefosca.
Montefosca
Montefosca/Črni Vrh: la più remota ed isolata frazione montana del comune di Pulfero nell’alta val Natisone. Un paese ormai quasi disabitato, che si sta ancora spopolando pian piano.
Fondamentale raccontare la tradizione dei blumarji e di questo carnevale, che racchiude in ogni gesto, suono ed elemento una motivazione che a sua volta racchiude mille significati.
Un rito arcaico che rimanda a storie di uomini che hanno vissuto la nostra terra. Per comprendere a fondo la storia di questo piccolo borgo autentico potete visitare il museo, dove l’ampia esposizione di attrezzi agricoli fa immediatamente comprendere la primaria attività di sostentamento di un tempo: l’allevamento.
Ed è grazie a questa tradizione che in paese si è mantenuta una latteria che produce ancor oggi un formaggio strepitoso, che potrete trovare solo qui (una volta assaggiato, portar via una forma è d’obbligo!)
Per fortuna la tradizione del carnevale (pust) qui è ancora molto sentita: tutti i ragazzi (giovani e non, anche se già sposati, a differenza di quello che vorrebbe la tradizione) vi partecipano, e riescono a far evolvere questo rito arcaico ridandogli ancora nuovi significati.
I Blumarji
Quello del carnevale di Montefosca è un rito arcaico, un rito di iniziazione, di passaggio all’età adulta.
La tradizione
I giovani del paese, rigorosamente maschi e non sposati, in numero variante, sempre e comunque dispari, vestiti di bianco con un grande copricapo a forma di albero decorato da strisce colorate, con campanacci legati attorno alla vita, facevano rivivere la bella stagione con la propria corsa.
Dal pomeriggio fino al tramonto percorrevano correndo un itinerario prefissato, tra le frazioni di Paceida e Montefosca, tante volte quante sono le maschere dei Blumarji. Questa corsa continua risultava molto impegnativa, soprattutto perché normalmente si svolgeva sulla neve e sul ghiaccio portando copricapi e campanacci pesanti. Questo rappresentava la “prova”: per superarla bisognava mantenere candida la veste, non essere quindi mai caduto ed essere giunto al termine della corsa.
I blumarji oggi
Oggi a correre e travestirsi sono i maschi di tutte le età, anche i bambini: a causa dello spopolamento del borgo, infatti, non sarebbe possibile mantenere la tradizione così come in origine.
Il numero di corse, non sappiamo se sia variabile, ma quest’anno erano solo 3 (e non tante quante il numero delle maschere). Le soste nelle osterie o nelle case? Quelle sono rimaste!
Potrebbe interessarti anche…
Cantina 837: il vino più alto del Friuli Venezia Giulia
Cantina 837 il vino più alto del Friuli Venezia GiuliaIl cambiamento climatico e la diffusione di vitigni resistenti alle temperature rigide stanno facendo di Forni di Sotto il candidato ideale per una rivoluzione del vino friulano. Scopri con noi la Cantina 837, la...
Carnevale di Sappada
Il Plodar Vosenòcht trasforma Sappada in un vibrante palcoscenico di colori e festa, celebrando le radici storiche del Carnevale. Con maschere fatte a mano, le pittoresche borgate si animano nelle quattro domeniche pre-Quaresima.
Dal Rifugio Tolazzi al Rifugio Marinelli
Dal Rifugio Tolazzi al Rifugio Marinelli: ecco come raggiungere il Rifugio Marinelli con un sentiero semplice e panoramico!
Ultimi articoli
Guida ai regali di Natale artigianali made in Friuli Venezia Giulia
Guida ai regali di Natale made in Friuli Venezia Giulia A Natale, regalate un pezzo di Friuli: sostenete i piccoli negozi e gli artigiani. Anche quest’anno abbiamo una missione: per Natale vogliamo regalare ai nostri cari soltanto realizzazioni artigianali...
Ricetta: Cjarsons alle erbe
Ricetta Cjarsons alle erbe I cjarsons sono un piatto tradizionale della Carnia, legato all’epoca dei Cramàrs, i venditori ambulanti che attraversavano le Alpi per commerciar spezie e tessuti. Ogni famiglia ha la sua versione, nata dall’uso creativo delle spezie...
Acetaia Midolini
Acetaia Midolini alla scoperta dell'eccellenza balsamicaL’Acetaia Midolini, immersa nel cuore dei Colli Orientali del Friuli è un luogo in cui la passione per il territorio e la qualità dei prodotti si fondono in un'eccellenza riconosciuta a livello mondiale. Durante...