I cjarsons
la tradizione della Carnia a Sutrio
Vi piacciono i cjarsons? Allora non potete perdere questo evento enogastronomico a Sutrio: 10 ricette, 10 paesi, 10 modi diversi di interpretare i cjarsons, accompagnati da vini friulani selezionati. Seguici nel nostro racconto!
In Carnia si narra che un giorno di tanto tempo fa, il Guriut, un folletto molto goloso, fu sorpreso dalla padrona di casa a rubare la panna che affiorava dal latte appena munto. Il folletto, forse pentito, decise di risarcire la donna insegnandole la ricetta dei “Cjarsons”, i famosi ravioli il cui ripieno varia da paese a paese ma anche da famiglia a famiglia.
Vi piacciono i cjarsons? Conoscete la loro storia e la loro complessità?
I cjarsons affondano le radici nella tradizione della Carnia: un piatto semplice, che ogni famiglia interpretava a modo suo in base a ciò che trovava in dispensa. Ciò che li rende diversi da altre simili preparazioni delle zone geografiche confinanti è l’uso delle spezie nel pistùm (il ripieno): cannella, zenzero e noce moscata rientrano tra gli ingredienti principali di quasi tutti i cjarsons.
Perché in Carnia vi era tale disponibilità di spezie (all’epoca esotiche)?
Grazie ai cramars, uomini che dal ‘700 hanno portato nei paesi mitteleuropei le spezie veneziane, farmaci e medicamenti trasportandoli a spalla con la loro crassigne, un mobiletto con cassettini in legno. Essi hanno cercato un efficace rimedio alle scarse risorse del suolo di Carnia, valicando i monti da venditori ambulanti.
La Festa a Sutrio
10 ricette, 10 paesi, 10 modi di interpretare i Cjarsons. Tutti differenti.
Un percorso enogastronomico che si snoda tra le vie del caratteristico borgo di Sutrio: dalla ricetta più salata, a base di erbe, a quella più dolce, ricca in cioccolato, frutta e canella. Il tutto sapientemente abbinato ai vini del nostro territorio, in un clima di festa e musica tradizionale che solo i borghi della Carnia vi sanno regalare!
Ogni ricetta proviene da un diverso paese della Carnia: Ravascletto, Ligosullo, Arta Terme, Sutrio, Cercivento, Paluzza, Ovaro, Dierico e Paularo. In abbinamento vini delle cantine più rinomate, come Gigante e Rodaro, ma anche di piccoli produttori di vino naturale o piccole aziende agricole.
Un’utilissima brochure ti guida nella degustazione e ti indica anche quando ci sarà la festa del paese dove assaggiarli! Inoltre raccoglie tutte le ricette per permetterti di realizzarli anche a casa tua, e non rischiare una crisi di astinenza da cjarsons!
Alla fine della degustazione puoi votare la ricetta e il vino che hai gradito di più… i nostri preferiti? Cercivento, Dierico e Piedim. Qui sotto vi riportiamo le ricette!
Infine, per concludere la giornata, abbiamo assistito con piacere allo showcooking di Chiara Selenati, foodblogger e foodlover di That’s Amore, che ci ha raccontato come preparare la sua personale versione dei cjarcions. Utilissimo per poi poterli preparare a casa!
I Cjarsons di Dierico
Per il ripieno:
- 30gr di cedrini
- 25 gr di fichi secchi
- 25 gr di uva passa
- 65gr di biscotti secchi
- 10gr di cacao amaro
- 30gr di marmellata di albicocche
- 20gr di burro
- Sale qb
- Rum qb
- Cipolla qb
Per la pasta:
- 325 gr di farina
- Olio qb
- Acqua qb
- Sale qb
Procedimento:
Mettere in ammollo i fichi e l’uva passa nell’acqua calda. Nel frattempo macinare i biscotti e i cedrini. Aggiungere mescolando tutti gli ingredienti. Far sciogliere il burro e imbiondire a fuoco lento la cipolla precedentemente tritata, quindi toglierla e versarla assieme al burro fuso nell’impasto. Far bollire l’acqua a cui avete precedentemente aggiunto il sale e l’olio. Su una spianatoia versare la farina e l’acqua, mescolare velocemente fino ad ottenere una pasta liscia ed elastica. Stenderla e con una formica ricavare dei dischi a cui aggiungere un po’ di impasto, quindi chiuderli e cuocerli in acqua bollente salata. Condirli con ricotta affumicata grattugiata, cannella e zucchero e per ultimo versare il burro fuso bollente.
I Cjarsons di Cercivento
Per il ripieno:
- 1 cipolla
- 200 gr di burro
- 1 kg di patate
- 200 gr di uvetta
- marmellata
- un cucchiaio di cannella
- un pizzico di noce moscata
- la buccia di un limone
- amaretti
- una spolverata di formaggio grattugiato
Per la pasta:
- 200 gr di farina
- 1 pizzico di sale
- 100 ml di acqua calda
Procedimento:
Imbiondire la cipolla nel burro, lessare le patate e schiacciarle. In un recipiente unire le patate, il formaggio, gli amaretti sbriciolati e l’uvetta ammollata. Unire la cipolla e il composto mescolando bene tutti gli ingredienti. Mentre il ripieno riposa, fare la pasta, tirarla sulla spianatoia e ricavare dei dischetti sui quali appoggiare un po di ripieno. Chiuderli poi per bene e cuocerli in abbondante acqua bollente precedentemente salata. Condire il tutto con burro fuso e ricotta affumicata grattugiata.
I Cjarsons di Piedim (Arta Terme)
Per il ripieno:
- Marmellata di prugne
- Fighi secchi
- Uvetta
- Noci
- Nocciole
- Cioccolato fondente
- Limone
- Biscotti secchi
Per la pasta:
- Patate
- Sale fino
- Olio
- Farina
Procedimento:
Lessare le patate e impastarle con la farina, sale e olio fino ad ottenere un panetto. Nel frattempo preparare il ripieno mescolando tutti gli ingredienti Come spesso capita, le donne della Carnia, non seguivano una ricetta con delle quantità precise, ma continuano ad “andare a occhio” assaggiando l’impasto e “aggiustandolo”. Stendere la pasta su una spianatoia e ricavare dei dischetti sui quali appoggiare un cucchiaio di impasto. Chiudere il raviolo con una forma a piacimento facendo attenzione di serrare la pasta per bene in modo tale che non si aprano nell’acqua mentre si cucinano. Una volta pronti adagiarli su di un piatto e condirli con “ont”, ricotta affumicata, cannella e zucchero.
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