Festa di San Valentino
a Borgo Pracchiuso (Udine)
La Festa di San Valentino di Borgo Pracchiuso è una delle sette fiere storiche di Udine. Si svolse per la prima volta il 14/15/16 febbraio del 1689 (300 anni fa). Scopri l’affascinante storia di questa festa assieme a noi!
Borgo Pracchiuso è un borgo di Udine, che si trova vicino a Piazza Primo Maggio, nel centro cittadino.
Il suo nome sembrerebbe derivare da pratum clausum, perché qui si trovava una cascina del Patriarca Bertrando, oppure da pratum Curie ad indicare un luogo di proprietà demaniale. Dal 1238, infatti, Udine era sede del Patriarca di Aquileia, perché considerata in una posizione più centrale e meglio difendibile rispetto alle altre precedenti sedi di Aquileia, Cormons e Cividale.
La villa di Pracchiuso entrò a far parte della città tra il 1328 e il 1440, quando fu costruita la quinta cerchia di mura che corrisponde con l’attuale circonvallazione. Qui vennero aperte ben 13 porte: porta Gemona, porta San Lazzaro, porta Villalta, porta Castellana, porta Poscolle o Porta Venezia, porta Grazzano, porta Cisis, porta Cussignacco, porta Aquileia, porta Ronchi, porta del Bon, porta Pracchiuso, porta Sant’Agostino.
Nel 1355 la famiglia Valentinis, che possedeva un vasto appezzamento di terreno in quella zona, decise di far costruire un oratorio intitolato a S. Valentino.
Originari di Borgo Pracchiuso sono diversi personaggi illustri, tra cui Bonaldo Stringher, fondatore della Banca d’Italia, e la fotografa Tina Modotti.
La Festa di San Valentino di Borgo Pracchiuso è una delle sette fiere storiche di Udine. Si svolse per la prima volta il 14/15/16 febbraio del 1689 (300 anni fa).
Nel 1355 la famiglia dei conti Valentinis, che aveva molti appezzamenti di terreno nella zona, decise di erigere una chiesa dedicata al Santo, probabilmente per metterlo a protezione della città, che in quegli anni era stata colpita dalla peste. Il 14 febbraio del 1513 viene fondata la confraternita di San Valentino e qualche anno dopo viene eretta l’attuale chiesa di San Valentino.
La Confraternita chiese al Comune di Udine l’istituzione di una fiera per celebrare il suo santo, e da quella volta venne istituita la festa.
Le tradizioni più importanti della festa sono le chiavette e i colaz.
La tradizione delle chiavette, risale al potere taumaturgico del santo, invocato contro la peste e contro l’epilessia. Nei secoli passati si riteneva che per calmare le convulsioni, o per far rinvenire chi sveniva, giovasse porre una chiave sul petto del malato. Le chiavette di San Valentino vengono vendute ancor oggi ogni anno durante la festa.
I “Colaz”, sono pani benedetti che un tempo la confraternita di San Valentino distribuiva a forma di S e che oggi per ragioni di comodità hanno invece la forma di un 8. La distribuzione del pane benedetto risale alla chiesa dei primi secoli. Allora era il popolo che donava il pane e il vino per la celebrazione dell’eucaristia. Il sacerdote consacrava la quantità necessaria, e ciò che avanzava veniva dato ai poveri.
Un’altra tradizione di questa festa è la puglia, vino rosso robusto e alcolico che si trova in tutti i bar della via in questo periodo. Un tempo gli udinesi compravano il vino in Puglia e lo utilizzavano per “tagliare” il vino autoctono, renderlo più alcolico e farlo durare di più.
Nel 1664 il veneziano Tomaso Candido donò una reliquia battezzata con il nome di San Valentino alla chiesa di San Valentino, dove si trova tutt’ora.
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