Festa di San Valentino

a Borgo Pracchiuso (Udine)

La Festa di San Valentino di Borgo Pracchiuso è una delle sette fiere storiche di Udine. Si svolse per la prima volta il 14/15/16 febbraio del 1689 (300 anni fa). Scopri l’affascinante storia di questa festa assieme a noi!

 
Festa di San Valentino a Borgo Pracchiuso
♥️ Programma 2023 
Martedì 14 febbraio 
Ore 9.00 – Apertura bancarelle e vendita del pane e delle chiavette presso la chiesa.
ore 10.30 – Santa Messa nella chiesa del Santo
ore 10.30 – Gazebi in Largo delle Grazie con il gruppo Stelutis di Udin, l’Associazione
dell’Epilessia del FVG ed il Gruppo Medioevale di Pracchiuso
ore 10.30 – Mostra delle opere di Maria Teresa Brida presso lo “Studio Proposte d’Arte” di via Pracchiuso, 33
ore 16.00 – Conferenza su tradizioni e aspetti storici di Borgo Pracchiuso, organizzata dalla Prefettura presso i propri locali
ore 16.30 – Danze Medioevali con il Gruppo Storico di Borgo Pracchiuso |
ore 17.30 – Inaugurazione della mostra “Tracce d’arte nel chiostro”, presso il chiostro della Basilica delle Grazie
ore 17.45 – Corteo Storico di Autorità e figuranti in costume del Gruppo Medioevale Borgo Pracchiuso
ore 18.00 – Santa Messa Solenne in onore del Santo patrono del Borgo officiata da Mons. Luciano Nobile, vicario foraneo
ore 19.00 – Presso la Pizzeria Al Trombone, cena con intrattenimento a sorpresa. Per prenotazioni rivolgersi al locale
ore 21.00 – Tradizionale cena di San Valentino presso il Ristorantino Ciò che C’era in Piazza Primo Maggio
 
 

Borgo Pracchiuso è un borgo di Udine, che si trova vicino a Piazza Primo Maggio, nel centro cittadino.

Il suo nome sembrerebbe derivare da pratum clausum, perché qui si trovava una cascina del Patriarca Bertrando, oppure da pratum Curie ad indicare un luogo di proprietà demaniale. Dal 1238, infatti, Udine era sede del Patriarca di Aquileia, perché considerata in una posizione più centrale e meglio difendibile rispetto alle altre precedenti sedi di Aquileia, Cormons e Cividale.

La villa di Pracchiuso entrò a far parte della città tra il 1328 e il 1440, quando fu costruita la quinta cerchia di mura che corrisponde con l’attuale circonvallazione. Qui vennero aperte ben 13 porte: porta Gemona, porta San Lazzaro, porta Villalta, porta Castellana, porta Poscolle o Porta Venezia, porta Grazzano, porta Cisis, porta Cussignacco, porta Aquileia, porta Ronchi, porta del Bon, porta Pracchiuso, porta Sant’Agostino.

Nel 1355 la famiglia Valentinis, che possedeva un vasto appezzamento di terreno in quella zona, decise di far costruire un oratorio intitolato a S. Valentino.

Originari di Borgo Pracchiuso sono diversi personaggi illustri, tra cui Bonaldo Stringher, fondatore della Banca d’Italia, e la fotografa Tina Modotti.

 
 
San Valentino Borgo Pracchiuso
Festa di San Valentino a Borgo Pracchiuso
San Valentino Borgo Pracchiuso

La Festa di San Valentino di Borgo Pracchiuso è una delle sette fiere storiche di Udine. Si svolse per la prima volta il 14/15/16 febbraio del 1689 (300 anni fa).

Nel 1355 la famiglia dei conti Valentinis, che aveva molti appezzamenti di terreno nella zona, decise di erigere una chiesa dedicata al Santo, probabilmente per metterlo a protezione della città, che in quegli anni era stata colpita dalla peste. Il 14 febbraio del 1513 viene fondata la confraternita di San Valentino e qualche anno dopo viene eretta l’attuale chiesa di San Valentino.

La Confraternita chiese al Comune di Udine l’istituzione di una fiera per celebrare il suo santo, e da quella volta venne istituita la festa.

Le tradizioni più importanti della festa sono le chiavette e i colaz.

La tradizione delle chiavette, risale al potere taumaturgico del santo, invocato contro la peste e contro l’epilessia. Nei secoli passati si riteneva che per calmare le convulsioni, o per far rinvenire chi sveniva, giovasse porre una chiave sul petto del malato. Le chiavette di San Valentino vengono vendute ancor oggi ogni anno durante la festa.

I “Colaz”, sono pani benedetti che un tempo la confraternita di San Valentino distribuiva a forma di S e che oggi per ragioni di comodità hanno invece la forma di un 8. La distribuzione del pane benedetto risale alla chiesa dei primi secoli. Allora era il popolo che donava il pane e il vino per la celebrazione dell’eucaristia. Il sacerdote consacrava la quantità necessaria, e ciò che avanzava veniva dato ai poveri.

Un’altra tradizione di questa festa è la pugliavino rosso robusto e alcolico che si trova in tutti i bar della via in questo periodo. Un tempo gli udinesi compravano il vino in Puglia e lo utilizzavano per “tagliare” il vino autoctono, renderlo più alcolico e farlo durare di più.

Nel 1664 il veneziano Tomaso Candido donò una reliquia battezzata con il nome di San Valentino alla chiesa di San Valentino, dove si trova tutt’ora.

San Valentino Borgo Pracchiuso
San Valentino Borgo Pracchiuso
San Valentino Borgo Pracchiuso

Romeo & Giulietta in Friuli

Lo sapevate che, dagli ultimi studi, la storia di Romeo & Giulietta non si svolse a Verona bensì in Friuli?

Lo studioso inglese Cecil Clough ha scoperto che la storia di Romeo & Giulietta è stata scritta da Luigi Da Porto, parente dei Savorgnan del ramo Del Torre. 
Egli era poeta e uomo di lettere, ma anche capitano d’armi. Nel 1510 si trova in Friuli, a Cividale, per combattere nell’esercito veneziano contro lo schieramento imperiale asburgico.
Egli si innamora perdutamente di Lucina Sarvognan del ramo Del Monte.
Alcuni mesi più tardi a Udine scoppia una memorabile battaglia nota come Zobbia Grassa. La strage sfocia in una faida che coinvolge anche i due rami della famiglia Savorgnan: i Del Monte e i Del Torre. Luigi e Lucina non possono quindi professare apertamente il loro amore, perché le loro famiglie sono in conflitto.
Per sanare la faida che divide le famiglie, Lucina viene promessa in sposa a Francesco Savognan del Torre, non a Luigi. 
 
Egli, distrutto dal dolore, scrive una novella ispirata alla sua storia. Per proteggere l’identità dei protagonisti la ambienta a Verona e nel Trecento. Essendo buon conoscitore di Dante, decise di attribuire ai protagonisti i nomi di Montecchi e Cappelletti (Purgatorio, Canto VI, Verso 106).
 
Alla fine del 1500, la Novella giunge nella mani di William Shakespeare che la traspone nel dramma teatrale che tutti conosciamo

Leggi il nostro articolo su Villa Ottelio Savorgnan

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